Rifletto. C’è come una stretta intorno alla mia scrittura, come un non so che di trattenuto-trattenente che la stringe rendendomela talora imprigionante. Le omissioni. Credo che siano le omissioni. Leggo in questi giorni uno che scrive col sangue e con la carne, ai limiti della comprensibilità se lo si legge con un approccio di tipo logico-razionale. Mi avvince questa scrittura. C’è una verità umana che non leggo nelle mie parole, che mi sembrano talora pareti bianche altre volte nere dove vanamente mi dibatto. C’è molta forma nella mia scrittura. Non c’è che dire. Ma la sostanza dov’è? Dov’è l’emozione? Sembra nascondersi pervicacemente in una zona che neanche io riesco ad attingere. Stamattina, per esempio, c’è una sofferenza, c’è un dolore che non so dire. Proprio non mi riesce. La verità è che sono depressa. Già da un po’. La verità è che ho visto l’altra mattina un medico dopo anni che non ne vedevo uno. La verità è che da qualche giorno prendo dei farmaci, di quelli che non ottundono il cervello, non addormentano il dolore. Prendo la serotonina. La verità è che i primi giorni non c’è nessun effetto riscontrabile. Me l’ha detto il medico. Comincia a fare effetto dopo una decina di giorni. La verità è che spero che cominci presto perché non ne posso più. La verità è che spero che non venga nessuno qui con un prontuario di istruzioni su come si esce da questo stato, che nessuno venga a dirmi che la vita è bella e che prima o poi si esce dal tunnel. Che nessuno venga a dirmi che essere meraviglioso sono e quanti strumenti ho per affrontare tutto questo, che nessuno mi venga a parlare di autostima, che non ne posso proprio più, mi viene un prurito a questa parola, un prurito da orticaria e un successivo conato di vomito. La verità è che sto male. Punto.
domenica 16 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
Ti dico solo questo: che ti vada di parlare o no, ti ascolto.
Grazie.
Ciao Maria,
io non sarò quella che ti dò consigli o ricette, sono passata di qui per leggerti, ho letto anche il tuo racconto di ieri e non ho aggiunto un commento perchè sento come stai, e capisco che qualunque cosa uno ti possa dire in questo momento tu stai così per ora e basta...
quindi ti passo solo il mio cordiale saluto e a risentirici
...sono lucido oggi; niente stanchezza a confondere le idee e a farmi dire cose apparentemente sconnesse...e dico che una porzioncina di questo tuo vissuto trova sempre uno spazio nel mio sentire...oggi sono sereno, abbastanza da non sentire la solita idiosincrasia per la luce indisturbata del sole che illumina tutto qui, prepotentemente...ma sono passati anni per tornare a vivere questa serenità incondizionata che non si sta li a stabilire quanto possa durare perchè c'è sempre un'ombra latente a farla vacillare...anni e tanta voglia di venirne fuori...tanti atti contrari, lotte con una volontà autodistruttiva che non voleva saperne di socialità, di energia spesa per imporsi e dire la propria senza timori, di rispetto per sé stessi, di interesse per ciò che sta oltre sé stessi (nessun riferimento se non al mio vissuto...e a qualche depressione che mi sono diagnosticato da solo parecchi anni fa, quando al liceo mi auguravo di finire sotto qualche macchina attraversando la strada per prendere l'autobus)...scusa tutte queste parole...ma è attraverso queste parole che posso dire quello che penso. I puntini sospensivi non mi bastano più per suggerire tutto quello che avrei da dire in momenti e per situazioni delicate per le quali, in un tu per tu, spenderei qualche...silenzio...preparando un caffè o qualche tisana da bere insieme...ciao! quel tale un pò scombinato, presuntuoso, eccessivo, permaloso,invadente, esagerato...insomma: demetrio.
forse anche inopportuno con certe logorroiche considerazioni...fa' come se t'avessi solo salutata! D.
La verità è anche che scrivere è mettersi a nudo e a volte fa troppo freddo per farlo, come quando si scelgono gli abiti da indossare, a volte metti quel maglione largo che ti nasconde solo perché quel giorno vuoi essere invisibile o vuoi esserci, ma soltanto per te! Quando si scrive spesso ci si mette quel maglione largo e non è non essere se stessi, non è nascondersi è solo voler tenere qualcosa per sé. Un abbraccio fortissimo mia luminosa amica, perché checché ne dica traspare una gran luce ed io la vedo :)
Posta un commento